Negli anni passati era frequente riscontrare un ampio divario tra i dati di consumo dichiarati dalle case automobilistiche e quelli poi misurati nel corso delle nostre prove in pista. In alcuni casi si è parlato di una discordanza di dati che superava addirittura il 50%, ma con il passare degli anni i valori sono andati via via avvicinandosi, fino a quasi combaciare. Come era possibile ottenere due risultati così lontani? Proviamo a spiegarvelo.
Risultati poco verosimili dalle case: le prove in laboratorio
La grande differenza tra i risultati dei due test era dovuta principalmente al fatto che le norme di omologazione in vigore imponevano alle case di rilevare la quantità – e la modalità – di utilizzo di combustibile in laboratorio. Il test avveniva attraverso un macchinario azionato dalle ruote dell’auto che, rimanendo ferma, accelerava, cambiava marcia, rallentava e frenava secondo uno schema preciso e definito.
Tale procedura, sviluppata negli anni 60 per rilevare le emissioni inquinanti nocive, è stata sostituita nel 2000 da una versione più aggiornata, ma comunque non veritiera rispetto allo stile di guida delle auto moderne.
Nel 2017 si è poi passati all’attuale sistema WLTP (Worldwide Harmonized Light vehicles Test Procedure), sempre svolta in laboratorio, ma di gran lunga più fedele alla guida su strada.
Le misurazioni su strada – Real Drive Emission
Nello stesso anno, a fianco delle prove in laboratorio, sono stati introdotti i test RDE (Real Drive Emission), rilevamenti condotti utilizzando la vettura su strade normali, in città, statale e autostrada.
Grazie a questi ultimi aggiornamenti dei sistemi di rilevazione, i risultati ottenuti dalle case automobilistiche si sono progressivamente avvicinati ai nostri rilevamenti effettuati su pista (presso l’Autodromo di Vairano), nonostante le prove di Quattroruote restino comunque le più verosimili. Il nostro test viene infatti effettuato due volte e la prova è valida solo se la velocità media si discosta di meno del 2% rispetto alle procedure.
I test per la misurazione dei consumi dell’auto
Per quanto riguarda la misurazione del combustibile consumato dal veicolo, sulla nostra pista vengono utilizzati flussometri di elevata precisione, tarati con regolarità. In questo modo è possibile determinare con esattezza il consumo di benzina o di gasolio in ciascuna delle condizioni d’impiego, oltre che misurarlo a velocità costante. Determinato il consumo di combustibile, si corregge il dato in funzione della temperatura esterna, per uniformare le misure a 20 °C, valore preso come riferimento.
Test anche per le vetture elettriche
Per le vetture elettriche valgono gli stessi sistemi di prova, ma la misura dell’energia impiegata è diversa. Per poter determinare l’effettiva quantità di corrente consumata, l’auto viene caricata al 100% prima di effettuare ogni ciclo di prova (in città, in statale e in autostrada) e poi ricaricata alla sua conclusione, impiegando la colonnina del nostro Centro prove. Collegata a un sistema di misura dell’energia di alta precisione, la colonnina registra istante per istante la potenza elettrica prelevata dalla rete.
Va precisato che, a causa delle dissipazioni insite nel processo di ricarica, l’energia consumata (e che viene fatturata nella bolletta) è maggiore di quella indicata dal computer di bordo della vettura, che viene misurata basandosi sul mero scambio di energia tra la batteria e il motore. Va inoltre ricordato che l’entità del divario tra l’energia prelevata dalla rete e quella utilizzata dal motore varia in funzione della potenza in chilowatt disponibile alla presa.