Ricaricare l’auto elettrica mentre si circola è sempre stato un sogno? Ora sta per diventare realtà.
La scarsa presenza di stazioni di ricarica e il tempo speso per la ricarica stessa sono stati fin dagli inizi i più grossi limiti all’espansione del mercato elettrico.
Per ovviare a questi ostacoli in questi anni le case automobilistiche hanno lavorato su due versanti: aumentare l’autonomia degli accumulatori dei veicoli e realizzare più strutture per la ricarica dei veicoli.
Esiste però ora una terza opzione, ancora in fase di sperimentazione, ma già con grandi aspettative: si tratta della possibilità di ricaricare l’auto elettrica senza dover sostare, sfruttando sistemi wireless per la trasmissione dell’energia alle batterie dei veicoli in movimento.
Il progetto Arena del futuro
Il progetto sperimentale denominato “Arena del futuro” prevede la costruzione di un anello di asfalto di 1.050 metri, collocato all’interno di un’area privata dell’autostrada A35 (in prossimità dell’uscita Chiari Ovest). Questo tratto di asfalto sarà alimentato da una potenza elettrica di 1 MW trasmessa ai veicoli che lo percorrono grazie all’utilizzo di spire metalliche poste sotto la pavimentazione stradale.
Fulcro del progetto è la tecnologia “Dynamic Wireless Power Transfer”, sviluppata dalla società israeliana Electreon, che dovrà essere applicata a diverse tipologie di veicoli elettrici, in ambiente statico e dinamico, oltre che ai veicoli della sperimentazione: due mezzi del gruppo Stellantis e un bus Iveco.
Il nuovo tracciato non avrà vantaggi solo per i veicoli elettrici, ma servirà anche a sperimentare dispositivi di connettività avanzata mediante tecnologie 5G e IoT (Internet of Things), per poter assicurare la massima sicurezza stradale e ottimizzare la produttività dei veicoli commerciali. L’anello consentirà, inoltre, di proporre delle soluzioni per l’ottimizzazione della pavimentazione stradale al fine di renderla più durevole senza alterarne l’efficienza della carica induttiva.
Grazie alla rete 5G messa a disposizione da Tim sarà anche possibile eseguire test per la guida autonoma.
Gli altri test
Il progetto non è del tutto nuovo. Svezia e Regno Unito hanno infatti condotto test simili e il Politecnico di Torino ha avuto modo di testare, in passato, una tecnologia simile su un circuito prove a Susa.
In questo caso, però, i protagonisti saranno il gruppo Stellantis, i gestori della A35 Brebemi-Aleatica, le aziende Abb, Electreon, Fiamm Energy Technology, Iveco, Iveco Bus, Mapei, Pizzarotti, Prysmian, Tim e, tra le università, quelle di Parma, Roma Tre e il Politecnico di Milano.