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Guida autonoma: a che punto siamo?

A che punto siamo con la guida autonoma?

Le ultime auto sono quasi tutte di livello 2 (in una scala da 1 a 5 dove, il punteggio massimo, corrisponde alla guida senza conducente) ma, non è mistero per nessuno, i livelli 3 e 4 sono già esistenti, solo ancora non attuabili per le norme vigenti

Ma se la tecnologia applicata all’auto è pronta, o quasi, perché non si procede? Perché a essere bloccate sono le infrastrutture, il tassello più difficile da raggiungere per questo obiettivo. 

Mentre il 5G –parola chiave se si parla di mondo connesso– è dietro l’angolo, e le mappe ad alta definizione sono già una realtà, il lavoro sinergico di ogni Paese per rendere possibile questo prossimo futuro è sì avviato, ma per ora solo su carta, ma la data certa per il fatidico “phase out”, cioè il bando alle vetture termiche in Europa dal 2035, ha dato un notevole impulso a tutto il volano di questo complicato processo. Perché è dalla elettrificazione che passa la guida assistita. 

Esempi in circolazione

Gli esempi più avanzati di guida autonoma già esistenti sono quelli di Waymo, made in Google, che a San Francisco ha allestito delle Jaguar I-Pace come Robotaxi, comunque ancora gestite da un conducente pronto a intervenire qualora ci fossero delle criticità. 

L’altro esempio è quello della israeliana Mobileye, gruppo Intel, che a Parigi rende disponibile un servizio taxi per i dipendenti delle Galeries Lafayette Paris Haussmann grazie a delle Ford Mondeo termiche. Ci si prenota grazie alla app Moovit e, per quattro giorni alla settimana, si può usufruire di questo servizio. La stessa Moovit che è anche protagonista dei servizi-taxi senza conducente in test a Monaco di Baviera e a Tel Aviv. In questo caso con la full electric Nio. 

Ultimo caso, ma non certo per potenzialità, è il mercato cinese, dove le aziende di Robotaxi stanno accelerando il passo in modo esponenziale. Fra tutte Baidu, un colosso del mondo internet che, assieme a Geely, ha presentato il primo prototipo, o la Pony.ai, con una flotta di Lexus. 

Sembra quindi chiaro che non siamo del tutto pronti, ma anche che nel frattempo lo scenario che si sta prefigurando potrebbe regalare delle sorprese sulle tempistiche.

Quattroruote ha fatto il punto della situazione in questo video di approfondimento: