Caro carburanti: il gasolio sorpassa la benzina
Il prezzo del gasolio ha ormai superato quello della benzina nei distributori di qualsiasi categoria: se infatti quest’ultima ha un costo che si aggira tra i 1,766 e i 1,953 euro al litro, nei principali impianti, il gasolio è invece arrivato a costare 1,787/1,968 euro al litro. Si tratta di un fenomeno in atto già da molto tempo, ma ormai possiamo constatare che il “sorpasso” si sia stabilizzato su una quota che penalizza di molto le auto a diesel, già sotto il mirino per via del loro impatto ambientale.
Il panorama attuale
Davide Tabarelli, Presidente del Centro Ricerche di Nomisma Energia, ci aiuta a chiarire come si sia arrivati a questa situazione.
Tabarelli ci spiega che molto è dovuto alla situazione creatasi dal conflitto tra Russia e Ucraina: le esportazioni dalla Russia, principale fornitore, sono venute meno in anticipo rispetto all’embargo atteso per gennaio e non è stato possibile compensarle con del prodotto proveniente da India o Stati Uniti. In aggiunta, c’è stata la chiusura di diverse raffinerie in Europa e in America che svolgevano un compito essenziale: trattare il petrolio grezzo e renderlo utilizzabile. Il gasolio ha cominciato così a essere carente in tutto il bacino mediterraneo e il suo prezzo ha iniziato ad alzarsi.
Il rincaro era già avvenuto nei mesi di giugno e luglio, ma negli ultimi giorni sembra che sia tornato a crescere. Secondo Tabarelli l’ultima impennata non ha nulla a che fare con le spese relative alle esigenze militari della Russia, che produce la quantità del gasolio di cui ha bisogno; e nemmeno l’attività della Nato, che consuma più che altro carburante aereo.
Dunque, cosa è cambiato?
Da un lato le importazioni sono al limite;, dall’altro la produzione di petrolio raffinato è diminuita drasticamente. E se nel periodo estivo il timore per la recessione americana e per il rallentamento dell’economia cinese avevano messo un freno al consumo e dunque al rincaro, la domanda adesso è tornata a crescere, portandoci nuovamente a una situazione di squilibrio. Non incide invece la diminuzione della vendita delle automobili diesel, in quanto i trasporti su gomma, che generano il principale consumo di gasolio, continuano a essere molto sfruttati e la richiesta del carburante continua quindi a essere molto forte.
Il versante politico
In vista delle prossime elezioni del 25 settembre diverse coalizioni politiche stanno presentando programmi contenenti l’eliminazione delle facilitazioni fiscali su tutti quei prodotti non sostenibili a livello ambientale, e dunque anche dell’accisa sul gasolio, ad oggi più bassa di quella applicata alla benzina. L’eventuale rialzo di questa accisa in concomitanza con la possibile cessazione della riduzione delle accise, prorogata fino al 5 ottobre, che costa allo Stato circa un miliardo di euro al mese di entrate fiscali, potrebbero rappresentare un ulteriore significativo effetto negativo per i veicoli a gasolio.