Batteria delle auto elettriche: autonomia e consumi. Uno dei dubbi più diffusi tra chi valuta l’acquisto di un’auto elettrica è certamente quello riguardante l’invecchiamento e l’usura della batteria. Quando una batteria invecchia, quanto ne risente l’autonomia del veicolo?
Per rispondere a questa domanda abbiamo svolto alcune prove.
Prove in pista per il test delle batterie
Abbiamo portato in pista a Vairano una Nissan Leaf con all’attivo quattro anni di vita e 210.000 km percorsi, e una Nissan Leaf nuova, per confrontarne le prestazioni.
I numeri emersi mostrano per la Leaf più vecchia un calo della capacità d’immagazzinare energia attorno al 23%: se da nuova riusciva a stivare 31,4 kWh, dopo quasi cinque anni non supera i 24,2 kWh.
La perdita di autonomia dell’auto risulta però inferiore rispetto a quanto si sarebbe pensato vedendo il calo di efficienza della batteria, con un passaggio da 151 chilometri a 147.
Per avere ulteriori dati abbiamo testato anche un modello diverso, una Hyundai Ioniq nuova e una con 30.000 km alle spalle.
Dopo 30 mila chilometri la Ioniq ripete sostanzialmente le prestazioni registrate dall’esemplare nuovo, con un leggero calo nella ripresa da 70 a 120 km/h, che passa da 8,9 a 9,2 secondi.
Come già visto per la Leaf, anche per la Hunday peggiora la capacità di accumulare energia, da 30,1 kW a 27,8, confermando che anche in una vettura nuova, come in una più datata, il pacco batterie tende a perdere capacità.
Perdita di autonomia e minori consumi
Non è quindi il motore a perdere colpi con l’aumento dei chilometri, ma sono gli accumulatori i più colpiti dallo scorrere del tempo. Meno autonomia, però, significa anche meno consumi, grazie a un assestamento delle varie componenti che hanno portato a ridurre la resistenza del veicolo.
I consumi di entrambi i modelli testati sono infatti migliorati: la Leaf registra un consumo tra il 18% e il 24% inferiore rispetto al modello nuovo, mentre la media di consumo della Ioniq passa da 5,9 km/kWh a 6,4.
Lo state of health della batteria
In linea generale, comunque, le batterie beneficiano di coperture molto più estese rispetto al biennio di garanzia legale di conformità previsto dal Codice del consumo: da un minimo di sei anni o 160.000 km a otto anni, senza limiti di percorrenza.
Ma come si comportano i costruttori quando si evidenzia un’anomalia? La sostituzione della batteria non è infatti prevista solo in caso di guasto, ma anche se il rendimento della stessa è sceso sotto al 70% delle prestazioni iniziali.
È dunque vero che il degrado della batteria esiste, ma, stando ai nostri test, è inferiore di quanto si pensi e soprattutto non impatta in maniera così debilitante sulle performance dell’auto.