Incentivi 2024
Il governo ha annunciato l’arrivo di 930 milioni di euro, con bonus che andranno da un minimo di 1.500 a un massimo di 13.750 euro. Ma il decreto ancora non c’è e il mercato è completamente bloccato.
È ancora caos incentivi dopo l’annuncio, dato il 20 dicembre scorso dal ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso, di una robusta riforma dell’iniziativa varata due anni fa dal governo Draghi e disciplinata per il triennio 2022-2024 su proposta dell’allora ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. L’annuncio di Urso, infatti, non è arrivato in concomitanza con la firma del decreto di riforma. Decreto che, incredibilmente, dopo quasi 20 giorni dall’annuncio, non c’è ancora. Di fatto, il mercato dell’auto – quantomeno quello delle vetture che rientrano nel perimetro degli incentivi, ossia quelle con emissioni di anidride carbonica fino a 135 g/km – è completamente bloccato.
Congelati, per ora, i vecchi bonus 2024
In teoria dall’1 gennaio sarebbero di nuovo disponibili i fondi previsti due anni fa per il 2024, ossia 570 milioni di euro così distribuiti sulle tre fasce di emissioni di CO2: 205 milioni alla fascia 0-20 g/km, 245 alla fascia 21-60 g/km, 120 alla fascia 61-135 g/km. Tuttavia, la piattaforma informatica attraverso la quale le concessionarie possono prenotare i contributi non è stata riattivata dopo la chiusura dell’annualità 2023. Annualità che, lo ricordiamo, si è chiusa con un avanzo di circa 297 milioni di euro (94,3 milioni sulla prima fascia e 202,8 sulla seconda).
Vertice al ministero l’1 febbraio
L’unica cosa certa, in questo momento, è la convocazione al ministero delle Imprese del cosiddetto tavolo automotive, attorno al quale il ministro si confronterà sugli incentivi con le associazioni di categoria. Dunque, è verosimile che almeno fino ai primi di febbraio il provvedimento che disciplinerà i nuovi incentivi non vedrà la luce. Ma prima che il decreto diventi operativo dovranno passare ancora altre settimane, visto il necessario parere della Corte dei conti. Insomma, gli incentivi 2024 potrebbero ragionevolmente partire tra la fine di febbraio e gli inizi di marzo.
Confermate fasce e limiti di prezzo
Ma che cosa prevede lo schema (un testo ufficiale ancora non c’è) messo a punto dal dicastero di via Veneto? Al momento è confermata la suddivisione in tre fasce di emissioni (0-20, 21-60 e 61-135 g/km di CO2) e sono confermati i limiti di prezzo di listino delle auto – accessori compresi, Ipt esclusa – che potranno accedere all’incentivi: rispettivamente 35 mila euro + Iva, 45 mila euro + Iva e 35 mila euro + Iva.
3 Novità:
Contributi anche per le aziende
Tre le novità. Da un lato la piena apertura alle imprese, con la sola esclusione degli operatori della distribuzione automobilistica, ossia concessionarie e commercianti indipendenti (fino all’anno scorso le uniche persone giuridiche che potevano ottenere il bonus, dimezzato rispetto a quello previsto per i privati, erano le società di noleggio a lungo termine e gli operatori del car sharing pubblico). Come nei due anni precedenti, però, le imprese sono escluse dalla terza fascia, riservata ai privati e con rottamazione obbligatoria.
Bonus potenziati ed extra bonus per i bassi redditi
L’altra novità, in base allo schema ipotizzato, è il potenziamento dei singoli contributi, soprattutto quelli sulle auto elettriche, e una completa rimodulazione dei singoli bonus, che aumenteranno in base all’anzianità dell’auto da rottamare e che prevedono un extra bonus del 25% per le persone fisiche con reddito Isee inferiore a 30 mila euro. Lo schema dei nuovi incentivi è il seguente:
Aumentano i fondi
La terza novità è l’aumento dei fondi disponibili per il 2024. Lo schema predisposto dal ministero parla di 930 milioni. In pratica ai 570 milioni già previsti sulle autovetture per il 2024 (più i 20 milioni in teoria destinati ai veicoli commerciali elettrici e i 50 milioni per le due ruote) dovrebbero aggiungersi i circa 290 milioni avanzati nel 2022. Non si sa ancora, però, come saranno ripartiti questi fondi sulle tre fasce.
Arriverà anche il leasing sociale
I dettagli non sono noti, ma si sa che il ministero avvierà la sperimentazione di quello che impropriamente la stampa ha definito “leasing sociale”, ossia un programma che permetterà alle persone fisiche di stipulare a canone calmierato un contratto di noleggio a lungo termine di veicoli a basse emissioni.