Il futuro delle moto non passa necessariamente per l’elettrico: tra implicazioni politiche e difficoltà produttive, le benzine sintetiche sembrano la strada più percorribile, che darà lunga vita ai motori endotermici su due ruote.
L’elettrificazione non è l’unica via
Da molti anni la lotta dell’UE per ridurre le emissioni di Co2 si è concentrata sul passaggio all’elettrico delle automobili, con scarsa attenzione alle due ruote. Parlamento e Commissione Europea, infatti, non prevedono a breve programmi per portare anche le moto verso l’elettrificazione.
Tale scelta è condizionata anche da due fattori: i veicoli a due ruote hanno un peso assolutamente inferiore rispetto alle auto in termini di emissioni e, come sostenuto anche dall’ACEM, ci sono maggiori difficoltà nel portare l’elettrico sulle due ruote per questioni di peso e dimensioni delle batterie. Ad oggi infatti l’elettrico, pur funzionando anche per le moto, è limitato solo alle tratte brevi ed è manchevole sulle lunghe distanze e il leisure.
Il futuro delle due ruote passa per gli e-fuels
L’elettrificazione potrebbe essere l’evoluzione per i veicoli da commuting urbano e per i motocicli di cilindrata inferiore ai 250 cc, e le moto di cubatura superiore? Secondo i produttori la soluzione è rappresentata dagli e-fuels e dall’impiego strategico delle competizioni come la MotoGP, terreno fertile per lo sviluppo di innovazioni.
In particolare, i carburanti sintetici avranno due funzioni essenziali: non solo contribuiranno ad abbattere le emissioni nocive, ma renderanno anche i motori endotermici più prestazionali, grazie alla loro migliore resa termica ed efficienza energetica.
Il cambiamento riguarderà tutti
Anche la MotoGP a partire dal 2024 dovrà intraprendere la transizione verso l’alimentazione sintetica, che diventerà un vero e proprio obbligo nel 2027 per tutti i team. Ducati per esempio, fornitore ufficiale della MotoE 2023, sta facendo grandi investimenti in questo senso, con l’obiettivo strategico di essere pronti alle sfide del futuro.
Carburanti sintetici: quando?
L’arrivo ufficiale degli e-fuels si attende per il 2030. In realtà, già oggi questi carburanti sarebbero disponibili e i motori attuali non avrebbero problemi di compatibilità con il loro impiego.
Gli ostacoli attuali riguardano invece altre tematiche:
- Investimenti. Su questo fronte ci sono buone speranze, perché le più grandi compagnie petrolifere sembrano intenzionate a puntare su questa innovazione;
- Produzione su scala industriale. Per un uso massiccio di questi carburanti è necessario che la produzione faccia passi in avanti, attesi tra il 2023 e il 2026. In questo periodo, infatti, si dovrebbe triplicare, con l’obiettivo di rilasciare sul mercato e-fuels a un prezzo competitivo di 1,5-2 euro al litro;
- Deployment. È indispensabile riadattare gli attuali distributori di benzina, che nel frattempo dovranno aggiornarsi per la ricarica dei veicoli elettrici, per adeguarli all’erogazione di questi nuovi carburanti. Gli e-fuels dovranno essere stoccati, distribuiti e disciplinati in modo legale, oltre a dover sottostare a un equo regime di tassazione che ad oggi non si conosce.
Gli e-fuels possono avere quindi un ruolo da protagonisti nella sopravvivenza dei motori endotermici, ma dovranno superare i tre passaggi cruciali qui sopra.